La nota di ottobre analizza i dati provenienti dall'indagine condotta a luglio 2025 relativi alle aspettative dei consumatori italiani per le principali variabili macroeconomiche e microeconomiche nei successivi 12 mesi e riporta il confronto intertemporale delle stesse variabili rispetto ai trimestri precedenti, a partire da ottobre 2023.
Quali sono i risultati?
Le aspettative dei consumatori italiani registrate attraverso l’indagine ISCE a luglio 2025 delineano un quadro improntato alla cautela.
Sul piano macroeconomico, le famiglie manifestano valutazioni più pessimistiche rispetto alle previsioni ufficiali: le attese di contrazione del PIL e di incremento della disoccupazione segnalano una percezione negativa circa l’evoluzione dell’attività economica e delle condizioni del mercato del lavoro. Al contempo, l’inflazione attesa si mantiene su livelli moderati e sostanzialmente stabili, suggerendo un ridimensionamento delle pressioni inflazionistiche percepite dopo i rialzi osservati nel biennio precedente.
Sul fronte microeconomico permane un diffuso senso di incertezza riguardo alle prospettive reddituali, con aspettative di contrazione del reddito disponibile e atteggiamenti di consumo improntati alla prudenza. Le famiglie appaiono orientate a contenere la spesa e a privilegiare comportamenti di risparmio precauzionale, coerentemente con la percezione di un contesto economico fragile e con la permanenza di rischi geopolitici e finanziari. Il rialzo atteso dei costi energetici, legato alle recenti tensioni sui mercati internazionali, contribuisce ulteriormente a rafforzare tale cautela.
Nel complesso, l’insieme delle evidenze suggerisce che la fiducia dei consumatori si mantiene su livelli moderati, con aspettative che non prefigurano, nel breve periodo, una significativa ripresa della domanda interna. Il quadro che ne emerge è quello di una fase congiunturale in cui la crescita resta debole, sostenuta in misura limitata dai consumi privati, mentre prevalgono atteggiamenti di prudenza e una preferenza per l’accumulo di risparmio in risposta all’incertezza sulle prospettive del reddito e dell’occupazione.