Pubblicato il: 13-10-2025
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Da 24 anni, a Venezia, si svolge il convegno internazionale C.r.e.d.i.t., co-organizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari Venezia, GRETA Associati e il progetto PNRR GRINS. L’edizione di quest’anno ha discusso di tensioni geopolitiche, trasformazioni della società dovute alle dinamiche demografiche e all’aumento delle disuguaglianze, rischi climatici, energetici, legati all’intelligenza artificiale in tutte le sue declinazioni, fino alla salute e non solo a causa delle pandemie.
I rischi sono aumentati e nuovi si sono palesati, con un risk warning che segnala la possibilità che questi possano collidere
C.r.e.d.i.t. 2025
L’edizione 2025 di C.r.e.d.i.t. si è aperta con il settore che più si occupa della gestione dei rischi: quello assicurativo. È stata evidenziata la necessaria integrazione tra sistema assicurativo e finanziario per affrontare il contesto sfidante che stiamo vivendo.
L’apertura del convegno è stata tenuta da Mario Greco, CEO di Zurich Insurance Group, che ha stimolato la sala gremita della Scuola Grande San Giovanni Evangelista grazie alla sua pragmaticità. Motivata la platea di accademici e professionisti della finanza e dell’industria, i confronti si sono fatti serrati.
Alcuni rischi non si possono proteggere e altri sono troppo costosi data la probabilità del loro verificarsi e l’entità del danno. Alcune decisioni politiche possono distorcere la percezione del rischio: l’esempio dei recenti incendi in California, dove i residenti di Hollywood sono stati più protetti rispetto a quelli in aree meno abbienti – ricordato dal CEO di Zurich con visione globale – ha posto l’attenzione sul ruolo del decisore politico e sulla capacità di governance lungimirante rispetto ai cambiamenti e alle transizioni che coinvolgono importanti questioni sociali oltre che ambientali.
Si è affrontata anche la tematica dell’obbligo assicurativo catastrofale per le aziende italiane, che dovrebbe a breve entrare definitivamente in vigore e su cui alcuni hanno evidenziato l’utilità di una detrazione fiscale, almeno per le micro imprese.
Il tema principale è che, accanto agli strumenti classici di riassicurazione, oggi serve il coinvolgimento anche della finanza e degli Stati. Occorre affrontare le differenti visioni: quella assicurativa, votata al lungo periodo, e quella finanziaria, più orientata al breve. È stato ricordato inoltre che esistono Stati i cui debiti limitano e differenziano la capacità di azione.
Su questo concetto bisogna lavorare e cambiare paradigma, soprattutto in virtù del crescente dualismo tra Occidente e Oriente. Dualismo che si riflette sempre più anche sulla visione della sostenibilità, influenzando la competitività e la leadership tecnologica dell’industria. L’esperienza ormai tangibile che la finanza verde non sia bastata all’Europa per completare la transizione ecologica impone un cambio di passo.
Il convegno ha visto oltre dieci panel di discussione. Tra i lavori più interessanti:
La forza di questo convegno, che raccoglie studiosi e professionisti da tutto il mondo, è la circolarità della conoscenza, tanto rapida quanto il desiderio di fornire soluzioni concrete per ridurre i rischi. Un vero mantra della finanza, ma che dovremmo condividere tutti: cittadini e gestori della res publica in primis.
“In questa edizione emerge prepotentemente il tema della connessione e combinazione dei rischi. Cosa significa? Il contesto geopolitico crea incertezza, incide sui costi dell’energia e delle materie prime – afferma Monica Billio, ordinaria di Econometria all’Università Ca’ Foscari di Venezia –. Il rischio climatico costringe a scelte di decarbonizzazione che incidono sull’uso di risorse sempre più limitate a dispetto di consumi in aumento. Il contesto geopolitico e il rischio climatico portano a rischi sociali: dai conflitti alle migrazioni.
Tutto ciò porta non solo alla somma di rischi ma a un effetto esponenziale del loro impatto. Fondamentale è prenderne consapevolezza e avere visione imparando anche dagli errori fatti per scelte miopi – prosegue –. In un mondo che cresce in complessità la possibilità di errore aumenta ma non ce lo possiamo permettere. La governance deve essere consapevole, capace e lungimirante, quindi di altissimo profilo e tutti devono prendere consapevolezza che le sfide in essere richiedono il contributo di tutti: cittadini, decisori pubblici, finanza e sistema assicurativo.”
“Questo convegno è una risorsa per tutti e su scala globale. È una eccellenza italiana – spiega Davide Alfonsi, Chief Risk Officer di Intesa Sanpaolo –. E come Intesa Sanpaolo lo seguiamo dall’inizio perché è sempre di stimolo, come l’edizione di quest’anno, che auspica una convergenza rapida tra finanza e assicurazioni con un supporto pubblico pragmatico sulle tante sfide che ci troviamo a vivere e che hanno elevato i rischi a un numero mai visto prima, ma che possono trasformarsi in altrettante opportunità.”
“Una attenta gestione dei rischi permette investimenti per risultati significativi – afferma Andrew W. Lo, Professor of Finance al Massachusetts Institute of Technology di Boston –: nella salute gli investimenti sul deep-tech hanno prodotto più medicinali sul mercato dei grandi player. Quindi è l’esempio di come dalla gestione ragionata dei rischi si possano ricavare grandissime opportunità. Nel caso specifico, prodotti che accrescono il bene più prezioso che abbiamo: la vita.”
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