Pubblicato il: 31-10-2024
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In questo contesto, i fattori ESG stanno guadagnando sempre più importanza per valutare in modo concreto i rischi e le opportunità di un’azienda. Integrare i criteri ESG nelle modalità di calcolo dei bonus per i top manager è da tempo auspicato poiché questo potrebbe allineare la strategia delle imprese agli obiettivi di sostenibilità.
Incorporare i fattori ESG non è utile solo per le decisioni di investimento, ma anche come criterio per la retribuzione dei dirigenti: un modo per considerare da un punto di vista più ampio i rischi, le opportunità e gli obiettivi.
Ma come tradurre concretamente queste dimensioni di sostenibilità nella remunerazione dei manager? A spiegarlo è il professor Andrea Melis dell’Università di Cagliari a Focus ESG.
L'integrazione di criteri di sostenibilità socio-ambientale nei compensi degli amministratori rappresenta una politica di remunerazione aziendale che integra esplicitamente il design della remunerazione con criteri di performance ambientale e sociale. In sostanza, questo genere di politiche collegano i compensi variabili dei dirigenti, come bonus e compensi basati su azioni, al raggiungimento di obiettivi legati alla sostenibilità misurabile, come il miglioramento della sicurezza sul lavoro o la riduzione delle emissioni di gas serra.
Un design efficace di questa pratica retributiva si basa su alcuni elementi chiave, che ne potenziano l’efficacia come strumento d’incentivo. Tra questi troviamo:
Le prime evidenze empiriche, sia a livello internazionale che nazionale, evidenziano un utilizzo crescente di criteri di sostenibilità nei contratti di remunerazione degli amministratori delle imprese quotate.
Nelle imprese del FTSE MIB, questi criteri risultano generalmente ben integrati nella strategia aziendale e offrono agli amministratori un margine di azione concreto per raggiungere obiettivi sostenibili. Tuttavia, si riscontra anche una significativa variabilità nella qualità e nell’indipendenza delle verifiche esterne sui risultati ottenuti: il grado di verifica effettiva del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, legati ai compensi, non è uniforme
Inoltre, l’analisi ha rivelato che il focus verso specifici gruppi di stakeholder, come i dipendenti o l’ambiente, varia in base al settore industriale e alla durata dei piani di incentivazione
Questa variabilità suggerisce un approccio personalizzato, in cui ogni azienda calibra gli obiettivi sostenibili in base al proprio contesto di settore e alle sfide strategiche.
Per approfondire, consulta i seguenti riferimenti bibliografici: gli autori segnalati in grasseto fanno parte della rete di ricerca Grins:
Aresu, S., Hooghiemstra, R., & Melis, A. (2023). Integration of CSR criteria into executive compensation contracts: A cross-country analysis. Journal of Management, 49(8), 2766-2804.
Melis A., Gravellu C., Wasli N., Exploring the Integration of Sustainability in Executive Remuneration Design: Evidence from large non-financial listed companies in France, Germany, and Italy, in Castellano, N; De Luca, F; D'Onza, G; Maffei, M; Melis, A (edited by), Environmental, Social, Governance (ESG) Risk, Performance, Monitoring, Springer, in corso di stampa.
Melis A., Rombi L., Gravellu L. (2024), La sicurezza sul lavoro negli incentivi degli amministratori: prime evidenze empiriche e riflessioni, in Anselmi L.; Bianchi Martini S.; Chirieleison C.; Di Stefano G.; Galeotti M.; Garzella S.; Marchi L.; Talarico L. (a cura di), Scritit in onore di Umberto Bertini, Vol. II, Franco Angeli.
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