Pubblicato il: 7-5-2025
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Negli ultimi anni, il tema della reportistica ESG (Environmental, Social and Governance) è diventato centrale nel dibattito sulla sostenibilità d’impresa. Le piccole e medie imprese italiane si trovano oggi ad affrontare sfide importanti nel rispondere a queste nuove richieste informative.
Ma perché una PMI dovrebbe fare disclosure su questi temi? Le motivazioni possono essere molteplici. Alcune imprese sono spinte da una reale sensibilità verso le tematiche ambientali e sociali. In altri casi, l’adozione di pratiche di rendicontazione ESG può derivare da pressioni esercitate da stakeholder: consumatori più attenti alla sostenibilità, grandi clienti internazionali che impongono requisiti lungo la catena del valore, oppure istituzioni finanziarie che subordinano l’accesso al credito anche alla disponibilità di informazioni ESG (Joy-Camacho e Thornhill, 2024).
Il problema, tuttavia, è che per molte PMI questi processi risultano estremamente onerosi (Cardoni e Kiseleva, 2024). La maggior parte delle PMI non dispone di figure interne dedicate al reporting ESG, né ha la possibilità di esternalizzare l’attività a società specializzate, come fanno spesso le grandi imprese. Considerando inoltre la natura ancora largamente volontaria delle disclosure, non è chiaro come le PMI si adatteranno all’evoluzione del quadro normativo europeo su questi temi (Leal Filho et al., 2025).
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), nella sua formulazione iniziale, non prevedeva l’elaborazione di standard specifici per le PMI, se non per quelle quotate. Tuttavia, è emerso rapidamente che anche le PMI non quotate sarebbero state indirettamente coinvolte, essendo parte integrante delle catene del valore di grandi gruppi soggetti alla direttiva—grandi imprese a cui si chiede di fornire disclosure su quanto avviene nella loro value chain.
Per rispondere a questa esigenza, l’EFRAG – l’organismo tecnico incaricato dalla Commissione Europea di sviluppare gli standard a supporto della CSRD (gli ESRS) – ha avviato un articolato processo di consultazione con il mondo delle PMI, culminato nella consegna alla Commissione, nel dicembre 2024, degli standard ESRS VSME (Standard Volontari per le PMI).
Questi standard sono concepiti per essere più semplici e proporzionati alle capacità delle PMI di produrre informazione ESG, in contrasto con gli ESRS elaborati per le grandi imprese quotate e di interesse pubblico. Inoltre, il cosiddetto “Pacchetto Omnibus” del Febbraio 2025 ha riconosciuto questi standard come il massimo livello di disclosure richiedibile a una PMI. Nessuna impresa di piccole o medie dimensioni può essere obbligata a fornire più di quanto previsto dai VSME.
In parallelo, il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha avviato un dialogo strutturato tra PMI e banche, con l’obiettivo di facilitare la raccolta di informazioni ESG utili a migliorare sia l’accesso al credito sia la trasparenza nei rapporti con gli stakeholder.
Nonostante questi sforzi, il percorso resta complesso. Le principali sfide includono:
la convergenza verso un unico questionario di rendicontazione ESG, utile a una pluralità di soggetti (clienti, banche, policy maker)
la richiesta, per molte PMI insostenibile, di una certificazione esterna
la valutazione della materialità finanziaria, ovvero comprendere in che modo i cambiamenti climatici possano influenzare strategie e operatività aziendali
gli standard finora elaborati sono “agnostici” rispetto al settore, ma molte imprese sembrano orientate verso un approccio attendista, in attesa della pubblicazione di standard settoriali (Leal Filho et al., 2025)
infine, la struttura proprietaria tipicamente familiare di molte PMI italiane induce alcuni autori a ritenere superflua un’analisi dettagliata delle pratiche di governance (Aliano et al., 2024)
Tuttavia, la mancata adozione di modelli di gestione adeguati per i rischi ESG rappresenta un potenziale fattore critico anche per le PMI che potrebbero risultare spiazzate da eventi climatici avversi o dalla crescente richiesta di decarbonizzazione delle attività manifatturiere.
Nel contesto attuale, segnato da forti tensioni sui mercati e da instabilità geopolitica, sarebbe auspicabile che l’Europa riuscisse a imporsi come polo di attrazione per la finanza sostenibile e come punto di riferimento per quei consumatori che valorizzano le imprese sensibili alle tematiche ambientali e sociali. In questo processo, “democratizzare” il reporting ESG è una sfida cruciale del prossimo decennio.
La democratizzazione del reporting ESG può essere perseguita attraverso due leve complementari:
la prima riguarda la semplificazione normativa, volta a definire indicatori chiave di performance ESG rilevanti e proporzionati alle capacità delle PMI—un processo già avviato a livello europeo con il Pacchetto Omnibus
la seconda concerne lo sviluppo di sistemi digitali innovativi che, anche mediante l’impiego dell’intelligenza artificiale, consentano di abbattere i costi della rendicontazione
Su questo secondo fronte, riteniamo sia possibile e auspicabile un’azione propositiva, orientata alla progettazione di servizi capaci di supportare le imprese nella valutazione autonoma del proprio profilo ESG e nell’individuazione delle principali aree di miglioramento. In questa prospettiva, si apre uno spazio significativo di innovazione, alimentato dalla collaborazione tra ricerca accademica e sistema produttivo.
Aliano, M., Cestari, G., & Madonna, S. (2024). Sustainable finance for SMEs. Springer.
Cardoni, A., & Kiseleva, E. (2025). Do SMEs have an ESG communication strategy? Exploring the quality and influencing factors of voluntary ESG disclosures using web‐based and annual report channels. Business Strategy and the Environment, 34(1), 1267–1286.
Joy-Camacho, W., & Thornhill, I. (2024). Opportunities and limitations to environmental management system (EMS) implementation in UK small and medium enterprises (SMEs): A systematic review. Journal of Environmental Management, 367, 121749.
Leal Filho, W., Wall, T., Williams, K., Dinis, M. A. P., Martin, R. M. F., Mazhar, M., & Gatto, A. (2025). European sustainability reporting standards: An assessment of requirements and preparedness of EU companies. Journal of Environmental Management, 380, 125008.
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